Torino sempre più città dello Spazio. Lo dico non solo in
qualità di autore del libro “Da Torino verso Marte”, ma anche di osservatore (molto poco imparziale, lo ammetto, ma pur sempre oggettivo) delle tante iniziative che sempre più spesso vedono il capoluogo subalpino al
centro del settore aerospaziale nazionale e internazionale. Domenica 14 ottobre
si è conclusa con successo la seconda edizione dell’open day “Lo Spazio tra
Scienza e Fantascienza” organizzata da CRAL ALTEC e Centro Modellistico
Torinese in quella che vi ho già presentato lo scorso anno come la “Houston italiana”: la sede di ALTEC - Aerospace Logistics
Technology Engineering Company, in corso Marche 79.
Come è andata la giornata ve
lo racconterò più avanti, in questa premessa vale la pena sottolineare come la
partecipazione del pubblico sia stata ancora più forte che nel 2017,
nonostante non fossero previsti i percorsi di visita all’interno dell’azienda. Fatto
che apre nuovi scenari e solleva nuovi interrogativi. Ad esempio, viene da
chiedersi se qualcosa di grosso non bolla in pentola per il prossimo anno,
quando ricorreranno i 50 anni dell’uomo sulla Luna. Potrà la "città dello spazio" non celebrare degnamente questo importantissimo anniversario? Certo che no. Intanto, neanche il tempo di riprendersi dal weekend tra “Segni e voci di altri
mondi” nella cittadella spaziale di corso Marche che qui sotto la Mole è già tempo di pensare al “NASA Space
Apps Challenge” in programma sabato 20 e domenica 21 ottobre, per il terzo anno
consecutivo, all’Incubatore I3P del Politecnico di Torino. Di che si tratta?
Dell’hackathon internazionale di 48 ore che si svolgerà in contemporanea in 189
città del mondo, nell’ambito dell’iniziativa “Open Government Partnership”, con
l’obiettivo di coinvolgere scienziati, informatici e creativi per trovare idee
e soluzioni innovative alle sfide dello Spazio (registrazione gratuita qui)
Per l’occasione la NASA metterà
la sua banca dati a disposizione dei partecipanti, che saranno supportati dai
mentori di Tyvak International, passata in soli 3 anni da startup innovativa a
PMI leader del movimento “NewSpace” in Europa, realizzando missioni spaziali
low-cost attraverso un approccio dinamico alla progettazione, realizzazione,
verifica, lancio e operazioni in orbita di piccole piattaforme satellitari
(nano-micro-satelliti). In più Tyvak International fornisce prodotti e servizi per veicoli spaziali
Nanosatellite e CubeSat che mirano a capacità avanzate all'avanguardia per
clienti governativi e commerciali a supporto di missioni operative e
scientificamente rilevanti.
CRONACHE MARZIANE TRA
SCIENZA E FANTASCIENZA
A me l’onore e l’onere di aprire la giornata, come sapete. Eroica impresa – visto l’orario mattutino - che mi è valsa un importante
riconoscimento per lo “sforzo” (vedi immagine sotto), conferitomi dagli organizzatori,
che ringrazio di cuore per la bontà di spirito.
Scherzi a parte, ad
accompagnarmi nella conferenza introduttiva è stato un ospite speciale, il robot Bluestorm dell’associazione bolognese Age of Future, guest-star della giornata che
si è poi intrattenuto negli spazi espositivi per la gioia di tutti, anche dei bambini. Ah già scusate, è vero, non bisogna chiamarlo robot, ma androide (anche se
non si offende).
In fondo trovate un video, per il momento in bassa qualità, in
attesa di materiale con una migliore definizione. Dopo la presentazione del mio libro, dove ho voluto soffermarmi sul ritorno non solo in termini di conoscenza scientifica, ma anche
in termini pratici - per il miglioramento della vita di tutti i giorni - delle
missioni sulla ISS e di esplorazione planetaria, ho avuto il grande piacere di
moderare la sezione “Marte al femminile”, con ospiti due giovani autrici che
hanno saputo scrivere opere fantascientifiche ambientate sul pianeta rosso, di indubbio valore letterario, ma
con solide basi scientifiche.
Giulia Bassani, aka AstroGiulia, studentessa
al secondo anno di Ingegneria Aerospaziale al Politecnico, che dopo aver vinto
la fase internazionale del concorso “Odysseus Space Contest” con il progetto di
una base su Marte ha pubblicato il suo primo libro “Ad Martem 12”, dal nome
della dodicesima missione del programma con obiettivo la nascita dei primi tre
esseri umani su Marte.
Rita Carla Francesca Monticelli,
conosciuta in rete con il nick Anakina, autrice della serie di 4 libri “Deserto
Rosso” che narra le avventure marziane dell’esobiologa svedese Anna Persson,
prima parte del “Ciclo dell’Aurora” di cui presto usciranno gli ultimi due
capitoli: “Sirius. In caduta libera” atteso a novembre, e “Nave stellare Aurora”
(titolo provvisorio), nel 2020.
A chiudere il programma di conferenze al mattino il professor Giancarlo Genta, ordinario di Progettazione e Costruzione di Macchine al Politecnico e membro dell’Accademia Internazionale di Astronautica, che oltre a illustrare la sua ultima space-opera “Le porte dell’Inferno”, ha parlato di “Come la scienza fa da trampolino alla fantascienza”, moderato da Marco Ambrosio.
La seconda parte della giornata è proseguita nel solco
divulgativo della prima, ma focalizzandosi sul mondo dei fumetti e della graphic-art,
con gli interventi di Roberto Azzara, col suo saggio dedicato alla storia del
cinema di fantascienza degli anni ‘80, e Giovanni Mongini, saggista e scrittore
di fantascienza, recentemente premiato per i cinquant’anni di carriera, gli
artisti Maurizio Manzieri, Marco Patrito e Franco Brambilla, che hanno
illustrato le loro creazioni, e la band Stereotomy capitanata da German
Impache, che ha presentato il concerto-spettacolo “I ROBOT PROJECT: Storie di
Robot e di Uomini tra musica e racconti”, ispirato al secondo album dell’Alan
Parsons Project del 1977 e ai nove racconti di Isaac Asimov pubblicati nel 1950.
A fare da cornice agli incontri e agli spettacoli la bellissima mostra di
modellismo fantascientifico e aerospaziale curata dal Centro Modellistico Torinese,
allestita nella sala in cui si trova il simulatore del terreno marziano di
ALTEC, una retrospettiva sul film “2001 Odissea nello Spazio” di Stanley
Kubrik, per il 50° anniversario, una mostra di opere di Carlo Jacono,
illustratore della storica collana Urania dal 1959 al 1962 – grazie alla
collaborazione con la Fondazione Rosellini per la Letteratura Popolare – e le
attività con le spade laser si Star Wars proposte da associazione “Ludosport” e
con i telescopi per trasformarsi in “Sunwatchers”, con l’associazione Celestia
Taurinorum.
Una bella manifestazione che ha il grande pregio di tenere accesi i
riflettori sullo stato dell’arte nel campo dell’esplorazione e delle missioni
spaziali, focalizzandosi sul ruolo del comparto industriale torinese e soprattutto
trasportando i visitatori in quel limbo sottile che separa scienza e
fantascienza, in vista del 2020. Allora, è lecito aspettarselo, sarà la seconda tranche della Missione EXOMARS
a trasformare quello che oggi ci sembra fantascienza in realtà.
Di seguito il video della presentazione e qualche scatto con l'androide Bluestorm.
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